Le Olimpiadi si avvicinano e la situazione a Rio de Janeiro si fa sempre più imbarazzante. Oltre agli annunci sulle difficoltà legate ai trasporti e la minaccia della polizia di boicottare i Giochi nel caso in cui il Governo non fornisse i mezzi e le finanze necessari per garantire la sicurezza, sono i ritardi nei lavori a preoccupare.
E tra le infrastrutture che a Rio vanno più a rilento c’è il Velodromo nel quale si dovranno disputare le gare che assegneranno le medaglie in palio per gli specialisti del tondino. In questi giorni il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, ha inaugurato l’impianto anche se ha dovuto ammettere che ci sono stati degli importanti ritardi e, soprattutto, che alcune zone del velodromo non verranno completate in tempo per i Giochi Olimpici.
L’UCI ha da tempo lanciato il grido d’allarme e il fatto che il test-event che si sarebbe dovuto correre dal 18 al 20 marzo sia stato dapprima al 29 aprile e poi definitivamente cancellato non ha lasciato tranquilli gli uomini di Bryan Cookson.
Un evento di prova, in sostituzione del test event vero e proprio è stato disputato all’interno del velodromo nello scorso fine settimana proprio mentre ancora sono in corso i lavori di completamento.
Per consentire agli atleti di gareggiare, l’impresa incaricata della costruzione dell’impianto ha steso dei panni verdi e neri su buona parte del centro della pista dove i lavori sono ancora da completare e ha limitato l’area giornalisti ad una sola postazione.
“Ci sono ancora dei dettagli da completare ma gli atleti ci hanno riferito che la pista è ottima e per questo siamo soddisfatti” ha cercato di minimizzare Christophe Dubi, direttore esecutivo dei lavori per i Giochi Olimpici.
A girare in pista, in attesa delle Olimpiadi, però, sono stati solo degli atleti brasiliani e degli atleti svizzeri; ciò significa che il prossimo 11 agosto, quando inizieranno le prove Olimpiche su pista, si correrà in un Velodromo “vergine” dove non sarà stata disputata alcuna prova internazionale con tutte le possibili problematiche del caso.
I brasiliani garantiscono che il Velodromo sarà disponibile anche se gli addetti ai lavori hanno riferito all’UCI alcune forti preoccupazioni in merito dato che i lavori necessari a completare il controsoffitto, il sistema di riscaldamento e raffreddamento e alcune aree (ascensori, tribune ecc) destinate al pubblico, stampa e addetti ai lavori richiederebbero ancora più di un mese di tempo.
I velodromi crescono dunque con molta fatica, non solo in Italia: anche la storia di Rio de Janeiro, infatti, racconta che i lavori erano stati affidati a Tecnosolo, una azienda che è fallita nel corso del compimento dell’opera prima che il tutto venisse affidato, ad inizio 2016, ad Engetecnica che ora sarà incaricata del completamento in tempi da record.