Ordine d’arrivo:
1° Nicola Ruffoni (Bardiani Csf) 4h00’51”
2° Andrea Pasqualon (Team Roth)
3° Yannick Martinez (Delko Marseille KTM)
4° Clement Venturini (Cofidis)
5° Daniel Auer (Team Felbermayr Simplon Wels)
6° Arman Kamyshev (Astana)
7° Sjoerd Van Ginneken (Roompot Oranje Peloton)
8° Gasper Katrasnik (Adria Mobil)
9° Patryk Stosz (CCC Sprandi Polkowice)
10° Artur Ershov (Gazprom RusVelo)
Classifica generale:
1° Nicola Ruffoni (Bardiani Csf)
2° Andrea Pasqualon (Team Roth) a 5″
3° William Clarke (Drapac Cycling) a 7″
4° Lukas Schlemmer (WSA Greenlife) a 8″
5° Sylwester Janiszewski (Wibatech Fuji) a 9″
6° Arman Kamyshev (Astana) a 11″
7° Jan Tratnik (Amplatz BMC)
8° Adrian Honkisz (CCC Sprandi Polkowice)
9° Luca Chirico (Bardiani Csf)
10° Clemens Fankhauser (Tirol Cycling Team)
E’ stato il Giro dell’Austria a regalare la prima vittoria stagionale a Nicola Ruffoni. Il portacolori della Bardiani-CSF, prof dal 2014, si è imposto nella volata che ha concluso la prima tappa – 186 km da Innsbruck a Salisburgo – lasciandosi alle spalle Andrea Pasqualon (Roth Skoda) e il francese Yannick Martinez (Delko Marseille).
Il bresciano in livrea verde ha anche indossato la maglia di leader della classifica generale.
“Sono felicissimo di aver colto un successo che rincorrevo da tanto” ha spiegato Ruffoni. “Al mio primo anno da pro, nel 2014, ero riuscito a vincere una tappa al Tour de Poitou-Charentes battendo anche Cavendish. L’anno scorso ho sfiorato più volte il successo mentre quest’anno sembrava che la sfortuna non volesse abbandonarmi. Sono caduto al Mediterraneenne e in Malesia, che mi ha portato ad uno stop di un mese.”
Ancora sfortuna a Denain, poi è arrivato il Giro d’Italia che, nonostante un buon inizio, ho dovuto abbandonare per bronchite dopo 12 tappe” ha proseguito. “Sono riuscito finalmente a scrollarmi di dosso la tensione del risultato. Sia io che la squadra sapevamo che era un’occasione da non perdere. I miei compagni hanno svolto un lavoro eccezionale. Ci siamo presi la responsabilità di gestire la corsa, abbiamo fatto il ritmo e ricucito una fuga pericolosa. Ora l’obittivo è ripetermi.”