Sicurezza. Nelle gare ed in allenamento. Sono tanti gli incidenti, più o meno gravi, che anche in questo 2016 ogni settimana hanno interessato il mondo delle due ruote: si va dai casi più illustri accaduti nel corso della “Campagna del nord” passando per quelli altrettanto clamorosi che hanno portato, ad esempio, alla sospensione della Coppa della Pace in piena estate o, ancora, all’incidente di un agente della Polizia Municipale di Varese nel corso della Tre Valli Varesine, fino ad arrivare a quelli che si ripetono, nel silenzio, nelle gare minori. E poi ci sono le morti bianche che arrivano nel pieno di un allenamento.
NUMERI, PERSONE E MEZZI – Dopo i dati forniti di recente dal Ministero, il direttivo del Gruppo Motociclisti Pistoiesi, uno dei primi gruppi di motostaffette al servizio del ciclismo ad essere stato fondato in Italia, ha scelto di approfondire il tema raccontando uno spaccato di quanto si vive tutte le domeniche in una delle regioni più ciclistiche d’Italia come la Toscana.
“La sicurezza nelle gare ciclistiche è uno dei settori in cui la Federazione Ciclistica Italiana dovrebbe porre un’attenzione ancora più marcata, anche se è vero che in questi ultimi anni molto è stato fatto, ma è altrettanto vero che se nelle gare su strada abbiamo raggiunto un livello di sicurezza più che accettabile, lo stesso non possiamo dire per gli allenamenti che per forza di cose si svolgono su strade sempre più trafficate” si legge nella nota diffusa dai Motociclisti Pistoiesi. “Considerando che sulle strade della Toscana nel 2016 si sono svolte oltre 220 gare ciclistiche organizzate dalla FCI, dai ragazzini Esordienti fino ai professionisti, dobbiamo andare ad analizzare nel dettaglio, con dati certi, l’apparato di uomini e mezzi che la Regione Toscana, nel complesso generale, è riuscita a mettere in campo per garantire la loro sicurezza”.
QUANTI SONO GLI “ASA” – Questione di numeri ma anche di persone e di mezzi secondo il gruppo toscano che sottolinea: “Partendo dai dati forniti dal Ministero si legge che il numero degli abilitati a svolgere il servizio di Scorta Tecnica in Toscana attualmente sono 213, numero che ci pone al secondo posto in Italia alle spalle della Lombardia con 316 e prima della regione Veneto con 134 e della Emilia Romagna con 125, regioni in cui il ciclismo è molto praticato sia a livello di FCI che di Enti riconosciuti dal CONI”. Nonostante questo va tenuto conto del fatto che: “In Toscana il 68% dei 213 abilitati ha un età oltre i 50 anni e un 38% supera i 60 anni, i giovani sono merce rara e per giovani nel caso delle scorte tecniche si intendono quelli in età compresa fra i 40 e 50 anni. Stessa nota riguarda il personale ASA gli Addetti alla Segnalazione Aggiuntiva, personale impiegato nel servizio di viabilità in punti ben definiti e pericolosi sia per i ciclisti che per la carovana messi a disposizione da gli Organizzatori delle gare che, alla data del primo settembre scorso, erano 657 in Toscana. Numero questo che pone questa regione anche in questo caso al secondo posto a livello nazionale dietro all’Emilia Romagna con 868, ma prima del Trentino con 372 e della Lombardia con 369. Questi i dati generali forniti dal Ministero per queste figure determinanti per la sicurezza degli atleti nelle gare, figure che non possono essere impiegate durante gli allenamenti degli atleti”.
I TESSERATI – Il terzo aspetto riguarda le motostaffette tesserate con la FCI: “Anche in questo caso in testa c’è la Lombardia con 257 tesserati, davanti alla Toscana con 153. Seguono Veneto (134) ed Emilia Romagna (125). Questi numeri, però, sempre per quanto riguarda la Toscana, sono in netto calo rispetto a quelli del 2015 con un saldo passivo di 10 unità in meno. Anche in questo caso a mancare è il ricambio generazionale: i sacrifici e i rischi che i motociclisti vivono ogni settimana, le responsabilità di chi è chiamato a proteggere una gara ciclistica non facilitano l’avvicinamento dei giovani alle società che operano per la sicurezza”.
Infine, i dati del Gruppo Motociclisti Pistoiesi che in questo 2016, con orgoglio, hanno contribuito con ben 168 servizi e oltre 200.000 chilometri percorsi a rendere un pò più sicure le gare ciclistiche in Toscana e non solo.
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