E’ tornato nella sua terra, per una notte, per dare ufficialmente l’addio al mondo delle due ruote. Non si tratta delle verdi montagne svizzere ma delle dolci colline delle Fiandre e ha scelto il catino di Gand per ricevere l’ultimo grande abbraccio in sella alle due ruote da amici e tifosi. Un mare di tifosi.
Perché piaccia o non piaccia Fabian Cancellara ha segnato un’epoca: dal 9 aprile 2006 quando vinse il suo primo Giro delle Fiandre al 12 novembre 2016 quando ha affrontato il suo ultimo giro di pista, Spartacus ha conquistato tutti i traguardi più prestigiosi.
Nella notte in pista lo spettacolo non è mancato con gli inseguimenti individuali tra i più grandi della specialità. Due chilometri, percorsi a tutta con Sir Bradley Wiggins, inglese, campione immenso della pista e non solo e poi la passerella finale con gli amici di sempre a partire da Filippo Pozzato che lo aveva accompagnato sin dagli esordi in quella Mapei dei giovani che ha fatto crescere alcuni grandi tanti talenti del ciclismo mondiale.
Nell’ultima notte Fabian Cancellara spiega: “il ciclista è testa e fisico, ma soprattutto testa e quando quella ti dice che è ora, bisogna accettarlo”. E lui, che con il suo motore avrebbe potuto vincere tutto ma ha scelto di non stravolgere il proprio fisico per diventare Spartacus, il lottatore che non ha paura di essere uno contro tutti, ha deciso che era arrivato il momento di scendere di bicicletta.
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