Dopo la corsa su strada vinta a Buttrio (UD) e il sesto posto alla Gent-Wevelgem ad inizio stagione torna al successo la junior Marta Cavalli e lo fa in modo memorabile vincendo un titolo italiano in pista al termine di una stagione sfortunatissima. Sì, perché la cronowoman di Formigara (CR) – già Campionessa Europea nel quartetto nel 2015 – non aveva potuto difendere il titolo conquistato a livello internazionale a causa di un infortunio gravissimo che l’ha costretta ad una lunga degenza in ospedale per diverse settimane e che le ha fatto saltare quasi tutta la stagione 2016. Infatti Marta era caduta durante una sessione di allenamento a Montichiari insieme alle compagne di nazionale e per lei si era temuto il peggio al punto che, in un primo momento, si era temuta l’asportazione di un rene.
E quando le compagne di squadra Elisa Balsamo e Chiara Consonni (quest’ultima chiamata in extremis a sostituire la sfortunata Marta) hanno vinto europei e mondiali proprio nella specialità in cui avrebbe dovuto gareggiare la compagna di squadra, hanno sempre dedicato le loro vittorie a Marta Cavalli.
Una Marta Cavalli che è tornata in modo prepotente in questo finale di stagione e si è presa una rivincita che ripaga parzialmente dalla delusione delle mancate convocazioni azzurre.
Non solo. Questa vittoria dimostra la tempra e il carattere di una ragazza capace di accusare il colpo e rialzarsi, superando anche tutte le incertezze e quei postumi psicologici che una caduta del genere lascia non soltanto nel corpo, ma anche nella mente.
E se vincere il tricolore individuale in finale contro la vice campionessa mondiale crono Lisa Morzenti è un’impresa, l’aver fatto registrare il miglior tempo anche in qualifica può considerarsi un’impresa doppia.
Ora per lei l’attende una sfida del tutto nuova: quella del passaggio nella categoria elite sotto la direzione di Davide Arzeni e insieme alle compagne di squadra della Valcar – PBM Allegra Arzuffi, Elisa Balsamo, Ilaria Bonomi, Claudia Cretti, Dalia Muccioli, Silvia Persico, Silvia Pollicini, Miriam Vece e Chiara Zanettin.