Ordine d’arrivo:
1° Fabio Felline (Naz. Italiana) 4h54’01”
2° Romain Hardy (Fortuneo Vital Concept) a 25″
3° Mauro Finetto (Delko Marseille Provence KTM)
4° Matteo Trentin (Naz. Italiana)
5° Cyril Gautier (Ag2r La Mondiale)
6° Francesco Gavazzi (Androni Sidermec)
7° Arthur Vichot (Fdj)
8° Matej Mohoric (UAE Abu Dhabi)
9° Mattia Cattaneo (Androni Sidermec)
10° Romain Combaud (Delko Marseille Provence KTM) a 29″
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Per il terzo anno consecutivo il Trofeo Laigueglia parla italiano: dopo le perle di Davide Cimolai (2015) e Andrea Fedi (2016) la 54^ edizione ha incoronato Fabio Felline.
Autore di un’azione magistrale, il portacolori della Trek-Segafredo – in gara con la selezione della Nazionale Italiana – è tornato al successo oltrepassando in solitaria la linea bianca savonese, raggiunta dopo 192,5 km dal via, davanti al francese Romain Hardy (Fortuneo Vital Concept), che ha regolato la volata per i piazzamenti, e a Mauro Finetto (Delko Marseille Provence KTM).
AUDACIA – Forza. Nella testa e nelle gambe. Audacia. Nel cuore. Il ventiseienne piemontese ha confezionato quello che si è rivelato, poi, un vero e proprio capolavoro a diecimila metri dalla conclusione, scattando in prossimità del Gran Premio della Montagna di Colla Micheri dopo che il grosso del gruppo si era riportato su un drappellino di cinque attaccanti forte di Finetto e Pacher (Delko Marseille), Cattaneo (Androni Sidermec), Polanc (UAE Abu Dhabi), Geniez (Ag2r La Mondiale) e Pacher (Delko Marseille).
Primo a transitare sul Capo Mele, ultima asperità della giornata e rampa di lancio in direzione del lungomare laiguegliese, Felline è riuscito a resistere al ritorno di una decina di attaccanti e a festeggiare, alla grandissima, la prima vittoria del 2017.
GIORNO PERFETTO – “Sono molto felice,” ha detto Felline. “Questa è una zona dove mi sono allenato spesso quando ero giovane e i miei genitori e il mio fan club erano qui all’arrivo. Non è mai facile vincere una corsa e vincerla oggi, davanti a loro, è una cosa molto speciale. Sulla salita finale ho aspettato che qualcuno attaccasse – ha aggiunto, a proposito della corsa – ma nessuno si è mosso, così ho deciso di farlo io. Quando mi sono voltato ho visto che alla mia ruota non c’era nessuno e ho guadagnato terreno. Mi hanno detto che avevo 20 secondi di vantaggio quando sono arrivato nel tratto pianeggiante finale. Pensavo fossero 30, o 25 all’arrivo, ma non importa. Quello che conta è aver vinto. Era da più di un anno che non vincevo e il mio obiettivo stagionale era quello di tornare a esultare. Averlo fatto nella prima corsa dell’anno mi dà molto morale per i mesi a venire.”