Ordine d’arrivo:
1° Michal Kwiatkowski (Team Sky) 7h08’39”
2° Peter Sagan (Bora Hansgrohe)
3° Julian Alaphilippe (Quick Step Floors)
4° Alexander Kristoff (Katusha Alpecin) a 5″
5° Fernando Gaviria (Quick Step Floors)
6° Arnaud Demare (FDJ)
7° John Degenkolb (Trek-Segafredo)
8° Nacer Bouhanni (Cofidis)
9° Elia Viviani (Team Sky)
10° Caleb Ewan (Orica-Scott)
La Milano-Sanremo numero 108 ha incoronato Michal Kwiatkowski. L’iridato di Ponferrada 2014, in forza al Team Sky, ha preceduto in un tiratissimo sprint a tre Peter Sagan (Bora Hansgrohe) e Julian Alaphilippe (Quick Step Floors), con i quali si era avvantaggiato sull’asperità del Poggio.
PRIMAVERA ARCOBALENO – La Classicissima di Primavera, scattata da Piazza Castello a Milano e approdata dopo 291 km e sei salite nella città dei fiori, ha visto esultare il polacco classe 1990 che, con la Strade Bianche già nel carnet, ha messo la propria firma anche sulla prima classica-monumento della stagione. Il traguardo di via Roma si è, invece, confermato stregato per il campione del mondo Peter Sagan: quarto nel 2012, secondo nel 2013, ancora quarto nel 2015, il fuoriclasse slovacco si è reso protagonista di un’azione strepitosa, trainando i compagni d’avventura fino all’apoteosi ma, nel finale, ha dovuto cedere alla rimonta di un incontenibile Kwiatkowski. Alexander Kristoff, vincitore nel 2014, ha regolato tutti i velocisti più attesi nel rush di “consolazione”.
FUGA – E’ scattata al km 3 la fuga di giornata, animata da Mattia Frapporti (Androni Sidermec), Alan Marangoni (Nippo Vini Fantini), Mirco Maestri (Bardiani CSF), Ivan Rovny (Gazprom RusVelo), Umberto Poli (Novo Nordisk, il più giovane al via ), Julen Amezqueta Moreno (Wilier Triestina), Nico Denz (Ag2r), Federico Zurlo (UAE Team Emirates), William Clarke e Toms Skujins (Cannondale Drapac). Il drappello, già ridottosi di unità sul Capo Berta, è stato definitivamente ripreso sulla salita di Costa Rainera.
IL VERDETTO DEI CAPI – Le rampe della Cipressa, penultima asperità in programma, hanno fatto da sfondo alle prime prove di attacco – con Tim Wellens (Lotto Soudal) e Mattia Cattaneo (Androni Sidermec) tra i più attivi – confermando anche la non ottimale condizione di Mark Cavendish (Dimension Data), tagliato fuori dalla lotta per il successo. Il Poggio, invece, si è infiammato grazie allo straordinario allungo di Peter Sagan, che ha rotto gli indugi con una progressione irresistibile alla quale solo Michal Kwiatkowski e Julian Alaphilippe sono riusciti a dare una risposta. La picchiata verso la linea bianca ha concesso, poi, al terzetto una manciata di secondi sufficiente a tenere a distanza il plotone; via Roma, invece, ha spartito la gloria e i gradini del podio in una scia iridata difficile da cancellare.