Ordine d’arrivo:
1° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) 2h 33’ 16”
2° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) a 0,8″
3° Manuel Fumic-Henrique Avancini (Cannondale Factory Racing Xc) a 2”
4° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 2’08”
5° Nicola Rohrbach-Daniel Geismayr (Canturion Vaude 2) a 2’57”
21° Samuele Porro-Alexey Medvedev (Trek-Selle San Marco) a 15’34”
22° Damiano Ferraro-Fabian Rabensteiner (Trek-Selle San Marco 2) a 15’35”
26° Mirko Pirazzoli-Alessandro Gambino (Kansai Placson 2) a 20’17”
Classifica generale:
1° Manuel Fumic-Henrique Avancini (Cannondale Factory Racing Xc) 8h 00’ 45”
2° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) a 2’39”
3° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) a 5’22”
4° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 9’31”
5° Nicola Rohrbach-Daniel Geismayr (Canturion Vaude 2) a 11’19”
Si è conclusa questa mattina presto anche la seconda tappa della Absa Cape Epic dopo un avvenimento mai visto prima nella corsa sudafricana: un’abbreviazione del percorso.
Infatti la tappa, che in origine prevedeva 102 km, è stata accorciata di parecchio per un totale di 62 km, con partenza da Hermanus e finale a Caledon (quindi anche cambio di località d’arrivo).
La decisione è stata presa dai medici di corsa che, valutando la combinazione di caldo e umidità registrata nei primi due giorni e aumentata propri oggi, hanno deciso di salvaguardare la salute dei bikers accorciando il percorso (le tappe partono prestissimo al mattino proprio per far sì che si corrano solo le ultime 2-3 ore di gara con il forte caldo).
L’organizzatore della Cape Epic, Lynn Naudé, ha afferma: “è stata un’importante decisione per noi, non è mai successo prima in 14 anni di gare, ma la salute dei nostri atleti è al primo posto.”
Le prime due tappe sono state corse con temperature che hanno toccato i 40° e una forte aridità del terreno.
Ad ogni modo, alle 7.00 di questa mattina i bikers sono partiti e fin da subito abbiamo assistito a colpi di scena com l’attacco sin da primi chilometri da parte del Team Kansai Placson (formato da Paez e Knox) che hanno provato ad “aggredire” la tappa sfruttando proprio il fatto che questa fosse decisamente più corta del previsto. Sono stati poi raggiunti dal gruppo di testa che anche oggi è stato molto numeroso per diversi km, ma la loro azione ha davvero animato la tappa.
I primi a soffrire sono Karl Platt e Urs Huber del Team Bulls che perdono contatto dalla testa (saranno 11° all’arrivo), mentre davanti gli Scott-Cannondale-Specialized-Kansai Placson e Pyga aumentano il ritmo e sfrecciano per la bellissima valle di Hemel-en-Aarde diretti verso alcuni tra i single track più spettacolari al mondo.
La sfortuna continua a perseguitare il Team Trek-Selle San Marco e questa volta è Samuele Porro che deve fermarsi per sistemare un problema alla sella, supportato dal compagno di squadra Medvedev.
Davanti la bagarre si scatena con la coppia Cannondale Fumic-Avancini che in compagnia degli Scott-Sram (Schurter-Stirnemann) sferrano un forte attacco e conducono la gara, seguiti a 30 secondi da Sauser-Kulhavy e Knox-Paez. A questo punto sembra di assistere ad una cronometro a squadre, una sfida psicologica davvero intensa per aggiudicarsi la tappa, ed è interessante vedere come due squadre formate da atleti Xco (Cannondale-Scott) si alleino per non fare rientrare gli specialisti della lunghe distanze e già plurivincitori della gara sudafricana. Ma la forza degli Specialized sembra incontenibile e infatti riescono a chiudere il gap sui due team al comando e poi a staccarli, anche se di pochi metri.
Ora i ruoli si sono invertiti e sono gli altri a dare la caccia agli Specialized, che vengono raggiunti ma riescono comunque a vincere la tappa in volata, pur non guadagnando nulla sui diretti avversari in classifica generale. Secondo posto per Schurter e Stirnemann davanti ai leader Fumic-Avancini.
Questo quindi il podio della seconda tappa che vede al quarto posto Paez e Knox, coppia che si sta dimostrando molto costante e che forse potrà ambire al podio finale sfruttando magari un calo degli avversari nelle ultime giornate di gara.
Un’altra giornata invece purtroppo opaca per i nostri italiani, che anche oggi hanno sofferto probabilmente sempre a causa di un virus che li ha colpiti fin dalla prima tappa. 21° posto per Porro e Medvedev e 22° per Ferraro e Rabensteiner, entrambe le coppie con 15 minuti di ritardo tra problemi fisici e guasti (vedi Porro). Speriamo che possano superare questa fase difficile e magari provare a cercare il podio in un arrivo di tappa.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI – Fumic: “Ogni sera in cui indossiamo ancora la maglia di leader beviamo vino rosso, e questa è la nostra motivazione per restare davanti per il resto della settimana”. Sempre grande personalità da parte del tedesco.
Schurter: “Il ritmo è stato alto dall’inizio alla fine perché Paez e Knox hanno cercato la vittoria di tappa fin dall’inizio”.
Kulhavy: “E’ stata davvero dura. La prima metà è stata molto veloce, non ci siamo neanche fermati al rifornimento”.
All’arrivo si vedono volti stremati, ricoperti di sabbia e terra. Tutti entusiasti, passando dalle leggende della Mtb come Bart Brentjens e José Hermida a ex-stradisti di altissimo livello che si sono cimentati in questa avventura, come Cadel Evans, George Hincapie e Joaquim Rodriguez.
E’ già tempo di pensare a domani, 78 km e 1650 metri di dislivello che sicuramente ci riserveranno altre sorprese.
Servizio a cura di Jacopo Billi