Ordine d’arrivo:
1° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) 3h 50’ 38”
2° Van der Heijden e Andri Frischknecht (SCOTT-SRAM Young Guns) a 0”
3° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) a 17”
4° Damiano Ferraro-Fabian Rabensteiner a 3’44”
5° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 4’40”
Classifica generale:
1° Nino Schurter-Matthias Stirnemann (SCOTT-SRAM MTB Racing) 19h 10’ 34”
2° Christoph Sauser-Jaroslav Kulhavy (Investec-Songo-Secialized) a 50”
3° Manuel Fumic-Henrique Avancini (Cannondale Factory Racing Xc) a 9’12”
4° Leonardo Paez-Max Knox (Kansai-Placson) a 14’30”
5° Nicola Rohrbach-Daniel Geismayr (Canturion Vaude 2) a 18’08”
Oggi abbiamo assistito ad uno dei “numeri” più incredibili di sempre alla Cape Epic. Così come era già successo ieri, nella quarta tappa, anche oggi i 4 atleti della Scott-Sram (Schurter-Stirnemann-Van der Heijden e Frischneckt) hanno letteralmente aggredito il percorso di 84 km e 2100 metri di dislivello lasciandosi alle spalle tutti gli avversari. E’ stata la disfatta della Cannondale, la prima a cedere terreno a causa di una foratura proprio a inizio tappa che gli ha fatto perdere 2 minuti e mezzo. E’ stato l’inizio del crollo di Fumic e Avancini in questa tappa, che per loro stata davvero sfortunata.
Proprio mentre i Cannondale pensano a riparare la foratura, Nino Schurter da una lezione di Mtb che resterà nei libri di questo sport, dimostrando di meritare la maglia iridata che indossa, il suo titolo olimpico e quello di campione svizzero. Ha tirato, motivato, spinto al limite e addirittura regalato tutti i suoi gel energetici ai compagni di squadra più giovani per portare a termine un’operazione che alla vigilia sembrava difficile, specialmente nei confronti della coppia Specialized, più esperta e preparata per un gara del genere. Infatti proprio Sauser e Kulhavy (con il secondo che ha dimostrato di avere più “gamba”) sono stati bravi a gestire la situazione e a spingere forte nel finale recuperando terreno a vista d’occhio e perdendo poi solo 17 secondi all’arrivo.
La trama è stata quindi questa: un Sauser sofferente, i Cannondale sfortunati e in crisi, un Nino Schurter incontenibile che, insieme a Matthias Stirnemann, è balzato al comando della generale.
I paesaggi anche oggi hanno regalato degli scorci mozzafiato con passaggi nelle fitte foreste sudafricane, single track eterni e ponti in legno che attraversavano corsi d’acqua.
Paez e Knox (Kansai Plascon) sono stati di nuovo interpreti di una prova maiuscola restando per molto tempo a meno di un minuto dal “treno” Scott-Sram, con il colombiano (Paez) che si fino ad ora dimostrato il più solido della coppia.
La rimonta degli Specialized è comunque il punto chiave della giornata, perché gli consente (con un numero davvero fenomenale) di salvare la giornata e per di più di indossare la maglia gialla, che dopo 5 giorni cambia spalle. Il merito è quasi tutto di un Kulhavy in grande spolvero che “porta” letteralmente all’arrivo un Sauser apparso opaco.
Nella lotta tra i Big, siamo felici di poter sottolineare una prova davvero solida da parte dell’unica coppia Trek-Selle San Marco rimasta in gara, quella formata da Ferraro e Rabensteiner, che oggi sono apparsi (superati i problemi fisici dell’altoatesino) quelli dei giorni migliori portando a casa un quarto posto (a soli 4’ vincitori e ad un minuto dal podio) che in una gara di così alto livello, dopo i problemi dei giorni scorsi, è oro colato.
Chissà che a questo punto, essendo fuori dalla lotta per la generale, non possano regalarci un podio nelle ultime due giornate di gara.
Le dichiarazioni dei protagonisti – Srtirnemann: “Vincere una tappa è una bella sensazione, specialmente dopo la partenza difficile che ho avuto. Le gambe sulla prima salita erano davvero stanche, poi però mi sono sbloccato e ho preso un buon ritmo”.
Van der Heijedn: “E’ stata dura là fuori. Correre e vincere due tappa con entrambi i team Scott è una cosa stupenda. E’ stata dura seguire Nino e Matthias, anche perché loro hanno fatto quasi tutto il lavoro. Sto bene giorno dopo giorno e sicuramente dopo una vittoria di tappa come quella di ieri ci si sente meglio, stiamo passando davvero una settimana stupenda”.
Sauser: “Alla partenza mi sono sentito davvero in modo orribile. Non riuscivo a prender il ritmo e pensavo solo a continuare a spingere, ma è stata davvero dura superare quel momento. Non so di preciso cosa mi sia successo ad inizio tappa ma sapevo che continuando a tenere duro sarebbe passato, e infatti da metà tappa ho iniziato a sentirmi meglio. Siamo stati un po’ lenti nei single track in discesa e l’unico rimpianto che ho per oggi di non aver lasciato Jaro (Kulhavy) davanti in discesa. Domani è una giornata lunga, non mi sento di dire se siamo noi i favoriti o meno, gli atri hanno dimostrato di essere estremamente forti, ma ci sarà anche da tenere conto l’alta probabilità di guasti meccanici. Vedremo domani…”.
Schurter: “Assolutamente fantastico vincere una tappa. Quando ho notato che Sauser era in crisi ho deciso di attaccare, e oggi entrambi i team Scott stavano alla grande così abbiamo vinto di nuovo la tappa. La maglia gialla per noi è un bonus, non è il nostro obiettivo principale, ma ci proveremo. Domani sarà lunga e dura, non vediamo l’ora”.
Fumic: “La gente ci chiede se siamo delusi. Perché dovremmo esserlo? Siamo stati in magia gialla per ben 5 giorni, stiamo passando del tempo fantastico qui in Sud Africa. Nessuno ci avrebbe scommesso e invece abbiamo vinto il prologo e poi indossato la maglia di leader. Sono davvero felice per la nostra performance, ci sono ancora 2 giorni di gara; non è ancora finita. Abbiamo avuto parecchia sfortuna oggi eppure abbiamo lottato. Ma adesso, come sapete, non abbiamo più la maglia gialla sulle spalle quindi forse da domani possiamo divertirci. Adesso facciamo festa sui single track”.
Servizio a cura di Jacopo Billi