Ordine d’arrivo e classifica generale:
1° Andrea Palini (Androni Sidermec Bottecchia) 3’08”
2° Luca Pacioni (Androni Sidermec Bottecchia) a 2″
3° Carlos Alzate (Unitedhealthcare) a 4″
4° Maciej Paterski (CCC Sprandi Polkowice) a 5″
5° Fabio Tommassini (D’Amico Utensilnord)
6° Nicklas Pedersen (Team Giant Castelli)
7° Lukasz Owsian (CCC Sprandi Polkowice)
8° Raffaello Bonusi (Androni Sidermec Bottecchia) a 6″
9° Joris Blokker (Monkey Town)
10° Krisztian Lovassy (Team Differdange Losch)
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Una cronometro-capolavoro. Andrea Palini pennella le curve, doma il pavé del centro storico cittadino e, a Piata Mare, si prende la vittoria nel prologo del Sibiu Cycling Tour: 2,3 km assolutamente tecnici che il protacolori della Androni Sidermec Bottecchia ha saputo interpretare alla perfezione, facendo registrare un 3’08” che gli ha consegnato la prima Maglia Gialla dell’edizione 2017.
A completare la festa italiana è il compagno di formazione Luca Pacioni, che dopo aver a lungo occupato la hot chair (è stato tra i primi a scendere dalla rampa) si è accasato al secondo posto definitivo, mentre terzo si è classificato il colombiano della Unitedhealthcare Carlos Alzate.
In linea le prestazioni dei due più attesi in ottica classifica generale: Egan Bernal (Androni) ha chiuso in 3’18″69, mentre il trionfatore dell’edizione 2016 Nikolay Mihaylov (CCC Sprandi) in 3’19″82.
APPRENSIONE – Attimi di apprensione sono stati vissuti in seguito alla caduta del beniamino di casa Eduard Grosu (Nippo), in gara con la selezione rumena, che è finito a terra mentre provava il percorso sbattendo il braccio sinistro. Trasportato in ospedale per accertamenti, il velocista classe 1992 è riuscito a tornare in tempo per disputare il proprio time trial, conlcuso con un buon 3’11” e la Maglia Rossa di miglior atleta rumeno.
GIOIA PALINI – Per Palini arriva un successo inaspettato, bellissimo. Costruito anche con la tecnica e con una scelta che si è rivelata azzeccata. “Ho scelto di correre con le ruote lenticolari – unico atleta a montarle, ndr – perchè c’erano due rettilinei veloci e un paio di curve anch’esse veloci” spiega il ventottenne. “Ho spinto al massimo, facendo di tutto per non frenare, ma non so esattamente dove sono riuscito a fare la differenza. Diciamo che quando ho provato il tracciato, non l’ho fatto alla massima velocità e un po’ mi sono pentito, perchè in alcuni tratti per poco non cadevo. L’obiettivo, oggi, era proprio di non cadere per poter puntare alla tappa di domani e, invece, ho addirittura vinto. Dopo due anni in Asia, tornando in Europa mi sono trovato ad avere a che fare con gare un po’ diverse, ho dovuto affinare la condizione in salita. In questo perido mi sento bene, ho fatto un periodo in altura e sono fiducioso. La nostra classifica? Bernal è l’uomo più controllato e più atteso. Quando la strada comincerà a salire credo proprio che lo vedremo all’opera!”
Da Sibiu (Romania), Silvia Tomasoni