Ordine d’arrivo:
1^ Chantal Blaak (Olanda)
2^ Katrin Garfoot (Australia) a 28″
3^ Amalie Dideriksen (Danimarca)
4^ Annemiek Van Vleuten (Olanda)
5^ Katarzyna Niewiadoma (Polonia)
6^ Christine Majerus (Lussemburgo)
7^ Susanne Andersen (Norvegia)
8^ Anna Van Der Breggen (Olanda)
9^ Emilia Fahlin (Svezia)
10^ Elena Cecchini (Italia)
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L’Olanda si conferma come nazione guida tra le donne elitè dominando la prova riservata alla maggiore categoria femminile grazie ad una Chantal Blaak in autentico stato di grazie e ad un gioco di squadra semplicemente perfetto.
Il bottino per le “orange” avrebbe potuto essere anche ben più ampio dell’oro conquistato in solitaria dalla Blaak ma la rimonta del gruppo che nel finale si è giocato allo sprint le medaglie meno prestigiose ha sorriso a Garfoot e Dideriksen, brave a strappare un podio “di consolazione”. Quando si è visto in corsa, infatti, ribadisce la supremazia di una nazionale che ha saputo costruire il “dopo-Marianne Vos” in maniera encomiabile facendo crescere atlete di caratura mondiale in grado di controllare la prova iridata dal primo all’ultimo chilometro. All’Italia, grande tra le giovani e piccola tra le grandi, resta solo il decimo posto di Elena Cecchini.