La domanda è semplice perché non dedicare un’opera (scultura, statua) al grande Alfredo Martini? Qualche tempo fa se ne era parlato a Sesto Fiorentino, poi non ne abbiamo più sentito parlarne, ed allora proviamo a rilanciare questa idea, quando sono trascorsi poco più di tre anni dalla sua morte avvenuta nell’agosto del 2014.
Scrivere che Alfredo Martini merita un omaggio ed un tributo per tutto quello che ha fatto in campo ciclistico e non solo, è davvero superfluo. Alfredo si può considerare uno dei padri nobili dello sport.
C’era, fra Bartali e Coppi, quando il ciclismo nel dopoguerra partecipava alla ricostruzione del paese, aiutando a tenerlo unito. C’è stato per quasi un quarto di secolo a guidare i suoi ragazzi in azzurro alla conquista della maglia iridata. C’era con il suo grande e immenso dolore quando il ciclismo ha pianto per la scomparsa di Marco Pantani e di Franco Ballerini. Un campione perduto ed il suo successore sull’ammiraglia azzurra.
Diceva e lo ricordava sempre ai giovani “dove c’è una strada, ci saranno sempre una bici, un applauso, un uomo in fuga”.
Al suo ricordo sono state diverse le iniziative intraprese, come mostre, manifestazioni ciclistiche, rappresentazioni teatrali ed altro ancora. A noi piacerebbe un’opera artistica. C’è uno scultore pronto a realizzarla, Giorgio Butini, fiorentino, che realizzò prima dei Mondiali 2013 di Firenze il marmo dedicato a Franco Ballerini e posto all’ingresso del Nelson Mandela Forum di Firenze.
Sono tanti i lavori eseguiti da Butini, gli ultimi le formelle delle 14 stazioni della Via Crucis nella nuova chiesa di Maria Santissima Madre di Dio a Calenzano. Uno scultore con la passione del ciclismo pronto a scolpire anche l’immagine di Alfredo Martini. E’ davvero impossibile realizzarla?