Ordine d’arrivo:
1° Peter Sagan (Bora Hansgrohe) 5h54’06”
2° Silvan Dillier (Ag2r La Mondiale)
3° Niki Terpstra (Quick Step Floors) a 57”
4° Greg Van Avermaet (BMC) a 1’34”
5° Jasper Steven (Trek Segafredo)
6° Sep Vanmarcke (EF Education First)
7° Nils Politt (Katusha Alpecin) a 2’31”
8° Taylor Phinney (EF Education First)
9° Zdenek Stybar (Quik Strep Floors)
10° Jens Debusschere (Lotto Soudal)
Fino ad oggi ci erano riusciti solo in quattro: Rik Van Looy, Eddy Merckx, Francesco Moser, Bernard Hinault. Ma Peter Sagan ci ha abituati a frantumare ogni record ed è stato capace anche di trionfare al Velodromo di Roubaix con la maglia di campione del mondo come i suoi quattro illustri predecessori.
Lo slovacco oggi ha compiuto l’impresa più bella della sua carriera, illuminando l’inferno del nord con i colori dell’iride. La Parigi-Roubaix non era mai stata il suo forte, o meglio con la corsa del pavé (miglior precedente piazzamento il sesto posto del 2014) non aveva ancora trovato la giusta sintonia. Ora l’ha vinta: lo ha fatto prendendola di petto, attaccando quando all’arrivo mancavano 55 km. Una splendida follia che, km dopo km, si è trasformata in un misto di razionalità tattica ed arte ciclistica. L’unico a resistergli, uno dei fuggitivi della prima ora: lo svizzero Silvan Dillier. Abituato alle Sei Giorni, un cliente pericolosissimo quando si tratta di interpretare i segreti di una pista. Per Sagan sarebbe stata una beffa atroce, evitata però senza problemi: è partito prima dell’ultima curva tagliando verso l’interno e svuotanto subito l’ultima goccia di benzina nel serbatoio del rivale.
“Quest’anno è andato tutto bene – spiega il campione del mondo, alla sua seconda vittoria in una classica monumetno dopo il Fiandre 2016 -. Non ho avuto forature o problemi meccanici, ho attaccato al momento giusto e sono arrivato sino in fondo. L’anno scorso ero più stanco, i miei compagni hanno fatto un lavoro fantastico e tutto lo staff è stato compatto con me per portarmi a questa giornata. Sono felicissimo, è stato un finale straordinario. E’ una sensazione bellissima”.