Una galleria non illuminata a 6 chilometri dal traguardo di Praia a Mare, nella settima tappa del Giro d’Italia. E’ bastato questo per far ripartire la polemica sulla sicurezza degli atleti al Giro d’Italia e sull’assenza di una tutela dei principali protagonisti della corsa rosa: ad accendere la miccia è stato questa volta l’ex professionista, ed ex consigliere della ACCPI, Andrea Ferrigato.
Il “sindacato” dei corridori professionisti italiani presieduto da Cristian Salvato, che avrebbe il compito di vigilare sull’applicazione di tutte le misure di sicurezza idonee a salvaguardare l’incolumità dei corridori in gara, ieri non avrebbe alzato nemmeno un dito per chiedere agli organizzatori di RCS di approntare una soluzione per garantire che il passaggio del gruppo in quella galleria avvenisse in piena sicurezza.
Alcuni atleti in gara hanno segnalato che le gallerie non illuminate negli ultimi 15 chilometri sarebbero state ben due delle tre presenti: un pericolo non indifferente quello a cui sarebbero stati esposti gli atleti in una fase di gara decisamente convulsa.
A sollevare il problema è stato proprio il vicentino Andrea Ferrigato, uscito recentemente dal Consiglio della ACCPI e ora libero di postare sul proprio profilo Facebook: “Gallerie buie al giro d’Italia a 6 km dall’arrivo, osservatori ex prof? Enti e associazioni? Siamo nel medioevo della sicurezza… Tutti a cena e sorridere sta sera..”
Un commento che non lascia spazio a dubbi e che torna a criticare l’operato di un “sindacato” che appare sempre in ritardo e scarsamente incisivo sulle questioni che contano.