Alessandro Pessot, corridore del Cycling Team Friuli, è tra i ragazzi più brillanti dell’ultimo periodo e ha raccontato ai microfoni di ciclismoweb i suoi anni trascorsi in bicicletta da dilettante a cominciare da cosa rappresenta per lui il ciclismo:
“Il ciclismo è uno stile di vita, da quando ti svegli al mattino fino a quando vai a letto alla sera, di solito presto; nulla va lasciato al caso: alimentazione, allenamento, stretching, riposo, sono tutti aspetti che possono fare la differenza” spiega Alessandro Pessot, trevigiano di Conegliano, 23 anni, passista di razza, vincitore del Carpathian Couriers Race nel 2017. “Molti mi chiedono chi me lo fa fare, a me sinceramente non pesa, anzi. Un giorno il nostro Presidente, Roberto Bressan, mi disse che per lui Il ciclismo è divertimento. Appoggio in pieno la sua filosofia, in bici ci si diverte e ci si sente liberi. Questi due aspetti ripagano di tutti gli sforzi fatti. Ho iniziato a correre grazie a dei miei compagni di classe alle elementari, poi la passione è cresciuta sempre più merito anche di papà, fratello e zio, a loro volta ciclisti da giovani e vedere insieme a loro tutte le gare in tv ha contribuito sicuramente a farmi appassionare ancora di più a questo sport”.
Nel 2018 è al primo anno tra gli èlite, la categoria che sta nel limbo…
“Purtroppo gli anni passano molto velocemente e senza rendermene conto sono già nella categoria èlite. In questa categoria risulta ancora più difficile emergere, molte competizioni stanno diventando under 23 e mi è già capitato di dover saltare qualche week-end di gare. Da quest’anno il campionato italiano èlite non si è svolto, ma trovo corretta la scelta della Federazione di farci correre con i professionisti, è stata una grande occasione per metterci in mostra. Credo che questa categoria sia destinata a sparire nei prossimi anni e sinceramente lo trovo giusto; l’Italia è rimasta al dilettantismo mentre in tutto il resto del mondo o sei under 23 o professionista. La soluzione, a mio parere, sta nel creare più squadre continental. Avere la possibilità di gareggiare contro squadre di maggior calibro darebbe la possibilità di far crescere meglio gli under 23 e dare l’occasione a noi più “vecchi” di metterci in luce per trovare un contratto. Il Cycling Team Friuli negli anni sì è conquistato la fiducia di molti organizzatori all’estero ( soprattutto nell’est Europa) e noi atleti possiamo fare più esperienza facendo gare del calendario Europa Tour pur non essendo continental. Ora le regole stanno cambiando, e sembra che finalmente le squadre siano più agevolate nel diventare continental già dal prossimo anno.”
Corridore, Pessot, che considerata la struttura fisica potrebbe pensare di cimentarsi anche nelle prove contro il tempo…
“Non mi sono mai focalizzato a pieno in questa disciplina, mi affascina molto anche se credo di non avere abbastanza numeri per poter essere competitivo ad alti livelli. Me la cavo decisamente meglio in sforzi più brevi, ad esempio nei crono-prologo, dove ho sempre ben figurato. Mi considero un passista veloce. Ho una buona sparata di 1-2 minuti e per questo a volte mi cimento in azioni da finisseur, anche se trovare il momento giusto per sorprendere tutti è assai difficile.”
E con le salite?
“Con la salita ho un rapporto odio e amore. Mi piace farne tanta in allenamento, dove è più facile eseguire i lavori specifici e ammirare il panorama quando si giunge in cima, facendoti dimenticare le fatiche fatte. Il mio peso (75 kg) però, non mi permette di essere competitivo sui percorsi duri.”
In gara, però è un’altra cosa…
“In gara vado spesso in fuga. Visto che il mio peso mi ha sempre impedito di andare forte in salita, in molte gare ho cercato di avvantaggiarmi in pianura per poi scollinare con i migliori. A forza di attaccare ora ho come un sesto senso per le fughe giuste. Molte volte faccio arrabbiare i miei compagni di squadra che ci provano più di me ma poi perdono quella giusta, sono tutti molto giovani e hanno tempo per capire i meccanismi giusti, spero di essere un buon esempio per loro. Sicuramente la visione e la gestione di una corsa sono il mio punto forte. Ci sono momenti in cui bisogna aspettare, ed altri in cui bisogna solo dare tutto. Un equilibrio non sempre così facile da gestire, ma con gli anni riesci a vedere situazioni e movimenti in corsa che ti permettono di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Il mio difetto più grande, purtroppo, riguarda uno dei miei punti forti: la volata. Quanto a numeri negli anni ho capito di poter avere un buono sprint ( almeno in gruppi ristretti), ma mi mancano ancora un po’ i tempi giusti. Ci sto lavorando molto, qualche miglioramento l’ho fatto in quest’ultimo anno.”
La gara perfetta quale potrebbe essere?
“Mi piacciono un sacco i percorsi in Toscana, molto ondulati ma non troppo impegnativi, dove molte volte si arriva in un gruppo ristretto. Mi piace tantissimo correre con il vento laterale anche se in Italia capita poche volte. Ho avuto l’occasione di partecipare nel 2017 al ZLM (Olanda) con la nazionale: dopo 10 km, ventaglio e gruppi ovunque. Mi sono divertito moltissimo.”
Durante la corsa c’è del tempo anche per qualche battuta in gruppo, e Pessot è uno dei più amati in gruppo.
“In cinque anni da dilettante ho avuto modo di conoscere e fare amicizia con molti avversari e mi diverto a scherzare con loro durante le gare, ovviamente quando la strada e il ritmo lo consentono, quando si inizia a fare sul serio non c’è più tempo ( e fiato) per le battute.”
Siamo ormai ad agosto, se dovessi fare un bilancio di questi anni al Cycling Team Friuli e dell’attuale stagione?
“La scelta di venire al CTF è risultata la più azzeccata in assoluto. Ho trovato un team molto organizzato e serio, come piace a me, e allo stesso tempo pronto a fare di tutto per far sentire i propri atleti come a casa. Lo staff è molto competente e non ci fa mancare nulla. La cosa che più mi piace è che si cerca sempre di migliorare e di stare al passo con i tempi. Con Andrea Fusaz ( preparatore e biomeccanico del CTFLab ) ci divertiamo, più lui forse, a provare nuovi tipologie di allenamenti. Devo dire che è grazie a lui se sono riuscito a raggiungere questo livello atletico, è un genio in questo campo. Il d.s Renzo Boscolo invece ci fa venire la pelle d’oca con i suoi discorsi motivazionali, avere la testa e la mentalità giusta fa la differenza. Gli altri collaboratori Alessio, e da quest’anno anche Fabio e Simone, si fanno in quattro per non farci mancare nulla alle gare e fuori. Ognuno insomma dà il massimo per la squadra e a noi non resta altro che fare del nostro meglio in bici. La stagione procede molto bene e mi ritengo soddisfatto. Credo di essere migliorato ulteriormente rispetto all’anno scorso, soprattutto in salita. Certo non mi dispiacerebbe qualche vittoria in più, ma l’importante è avere una certa costanza ed essere sempre li a giocarsela anche se bisogna sempre fare i conti con gli avversari e non è mai facile mettere la ruota davanti a tutti.”
E ora è tempo di pensare ai prossimi impegni, sperando arrivi presto un contratto da professionista e di vincere la gara dei sogni:
“Il prossimo weekend sarò in gara in Austria (gara di coppa d’Austria), il 26 agosto la Croazia-Slovenia (1.2) e a settembre due corse a tappe 2.2, Tour of South Boemia e Giro di Romania. Calendario perfetto per mettersi in mostra. Per il professionismo i contatti ci sono ma di concreto ancora non c’è niente. Il Presidente Roberto Bressan e il mio procuratore stanno lavorando duramente per me, lasciandomi libero di pensare solo agli allenamenti e a dare il massimo in gara. Mi fido ciecamente di loro, non li ringrazierò mai abbastanza per quello che stanno facendo. La gara dei sogni è sicuramente il Fiandre. Non ho mai avuto occasione di correre sul vero pavè, dev’essere un’emozione unica.”
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