Il corridore ventitreenne bassanese Giacomo Zilio, dopo aver militato tra gli under 23 nel glorioso sodalizio della Zalf Euromobil Desiree Fior, da quest’anno entra a far parte del team Work Service Videa Coppi Gazzera presieduto da Renato Marin, società ciclistica fondata nel 1960, ma la cui partnership con la Work Service di Massimo Levorato nasce nel 2018, concentratasi negli ultimi anni alla sola attività elitè-under23.
Zilio, passista scalatore, legato alla sua terra, si dedica anche ad altre due passioni che riempiono il suo tempo libero quando è lontano dalle corse:
“Sono molto legato alla mia terra veneta dove sono nato e cresciuto; ne adoro i paesaggi, la cultura e le tradizioni che offre, inoltre la posizione in cui si trova è molto vicino alle montagne ma allo stesso tempo a un’ ora dʼauto di distanza dal mare. Difficilmente cambierei posto, se non per ragioni lavorative o familiari. La pesca, oltre ai motori, è una grande passione. Mi libera dai pensieri ma la pratico distante dalle competizioni perché per pescare nel fiume cʼè da camminare parecchio ed è un poʼ stancante, per cui ci vado molto di più in inverno quando sono a riposo con la bici”.
Nel 2017 vive una grande delusione nel corso del Giro d’Italia under 23:
“La delusione più grande del 2017 è stata la cronometro individuale di Campocavallo (Osimo) del Giro dʼItalia under23, oltre ad essere finito fuori classifica generale nella top 10 mi ha fatto prendere anche un bel distacco dai primi;non avevo mai fatto una cronometro negli anni precedenti e la delusione, non per scelta mia, è stata di non avere avuto la possibilità di prepararla in vista del Giro d’Italia under 23”.
Dopo gli anni da under 23 passati in casa Zalf Euromobil Desiree Fior nel 2018 avviene il passaggio nella Work Service Videa Coppi Gazzera, team che non gli fa rimpiangere la scelta fatta:
“Non c’è un motivo in particolare che mi ha spinto a cambiare squadra. Devo ringraziare la Zalf per avermi fatto crescere e maturare, ma non ho mai avuto spazi e la possibilità per esprimermi, sono sempre stato al servizio della squadra e di conseguenza non ho potuto raccogliere risultati.
La Work Service è una squadra nuova che sicuramente crescerà negli anni prossimi; non ha l’esperienza delle squadre più grandi ma sotto l’aspetto organizzativo e come seguire un atleta non ha deluso le mie aspettative”.
Tre sono finora le vittorie ottenute da Zilio in questa stagione, al Giro del Piave (BL), a Ponton (VR) e ad Arcade (TV) e quella più difficile l’ha conquistata al Giro del Piave:
“La vittoria più difficile e anche quella più inaspettata è stata quella del Giro del Piave; sono rientrato nella fuga che aveva quasi due minuti con un altro atleta e non pensavo di stare così bene per poi giocarmi la vittoria nel finale”.
Ritieni che i controlli anti-doping e le attuali normative vigenti in materia di doping siano sufficienti per contrastarlo?
“I controlli sono saltuari e le normative dovrebbero essere molto più severe. Inoltre penso che ci debba essere una formazione in merito già nelle categorie giovanili”.
Ti vediamo impegnato anche in shooting fotografici…
“Gli shooting fotografici sono una iniziativa da me intrapresa tre anni fa per una azienda specializzata nella ricerca e produzione di rulli di allenamento, borracce e portaborracce. Sono stati contenti di me per la disponibilità e per la professionalità con cui ho svolto gli shooting; da allora mi hanno chiamato ogni anno quando ne avevano bisogno e spero continui questo accordo perchè mi diverte molto”.
C’è un corridore tra i dilettanti che stimi e un corridore tra i professionisti a cui ti ispiri?
“Tra i dilettanti l’atleta che stimo di più è il mio ex compagno di squadra Gianluca Milani, penso sia l’atleta con più professionalità e serietà nello svolgere questo sport, non a caso è stato due volte Campione italiano in questa categoria. Meriterebbe di avere una possibilità tra i professionisti e mi dispiace non abbia trovato nulla. Tra i professionisti non ho modelli di corridori in particolare che seguo; mi piace molto Froome che calcola ogni cosa e non perde mai la concentrazione”.
A proposito di professionisti, quali esperienze hai avuto nella massima categoria e che sensazioni hai avuto?
“Si, ho avuto qualche esperienza nelle corse professionisti, l’anno scorso al Giro dell’Appennino con la maglia della nazionale, mentre quest’anno in una corsa a tappe in Austria e al Campionato italiano di Boario Terme. Le sensazioni che ho avuto è che se ti prepari nel giusto modo per questi appuntamenti non si è così distanti nell’essere competitivi. La distanza di 234 km del Campionato Italiano è il fattore che ho accusato di più; la distanza a cui sono abituato nelle gare tra i dilettanti è di solito di 160 km.”
Farai altre gare con i professionisti?
“Probabilmente si, qualche gara del calendario italiano con la nazionale, sabato 18 e domenica 19 agosto sarò impegnato con la Work Service in Austria, gare in cui saranno presenti anche team professionistici e altre gare sempre in Austria con la mia squadra a fine stagione.
E il tuo calendario di gare con i dilettanti come proseguirà?
“Per quanto riguarda le corse dilettanti, mi sto preparando per il Giro del Friuli”.
Te lo immagi il tuo futuro senza biciletta?
“Ho cominciato ad andare in bicicletta all’età di cinque anni, per cui dopo diciotto anni di attività non sarebbe facile trovarmi senza bicicletta da un giorno all’altro. Le gare di certo mi mancheranno ma la sfida delle competizioni ce l’ho dentro di me, quindi credo che troverò qualcos’altro con cui gareggiare che non sia la bici (n.d.r e si lascia andare a una bella risata)”.
Hai contatti con team professionistici?
“Attualmente non ho nessun contatto con team professionistici, ce la metterò tutta fino a fine stagione per riuscire a realizzare il mio sogno di correre tra i professionisti. Ora credo di avere l’età giusta per fare il salto e questi anni sono serviti per maturare e crescere. I risultati ci sono e probabilmente se non troverò nulla il mio tempo massimo che mi sono dato per approdare nella massima categoria scadrà a fine anno”.
Che cosa ti piacerebbe fare al di fuori della vita da ciclista?
“Mi piacerebbe seguire le orme di mio papà, ha un’azienda di import-export di commercio con l’estero che un giorno vorrei poter gestire”.
Che cosa consiglieresti ai tuoi colleghi più giovani?
“Ai giovani consiglio di impegnarsi fin da subito senza lasciare nulla al caso. Gli anni passano in fretta senza neanche accorgersene e quando ti accorgi che potevi fare di meglio negli anni precedenti è troppo tardi.”
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