Manca ancora più di un mese al via ma l’allerta per il Trofeo Bianchin, che si correrà il prossimo 23 settembre a Ponzano Veneto (Tv), è già alle stelle: la storica manifestazione che per anni ha fatto parte del calendario internazionale e che con passione il Velo Club Gianfranco Bianchin sta portando avanti all’interno del calendario nazionale riservato agli Elite e Under 23, infatti, sarà chiamata a fare i conti con due ingombranti concomitanze.
“Quando a fine 2017 abbiamo messo in calendario la nostra corsa eravamo stati informati che in quella data si sarebbe gareggiato anche a Figline di Prato. Per questo motivo nei mesi scorsi ci siamo adoperati per contattare le squadre di tutta Italia al fine di garantirci un nutrito numero di partecipanti e, soprattutto, una rappresentanza da tutte o quasi le regioni italiane” spiega il presidente del Vc Bianchin, Bonaventura Pizzolon. “Questa per noi è una priorità perchè solo un’adeguata partecipazione ci permette di garantire la giusta visibilità ai nostri sponsor e di offrire una manifestazione all’altezza della nostra tradizione. Ma nelle ultime settimane abbiamo ricevuto una lunga serie di richieste di cancellazione delle iscrizioni perchè la FCI ha pensato bene di inserire nella stessa data una corsa che non era stata programmata per il 23 settembre”.
Ad inserirsi in calendario, infatti, è stata la Coppa Messapica, la competizione più prestigiosa del sud Italia, che lo scorso anno aveva assegnato anche i tricolori Elitè e Under 23. Una manifestazione storica di assoluto primo piano che gli organizzatori capitanati da Pietro Stoppa hanno recuperato in extremis anche per il 2018 e che per questo hanno inserito all’ultimo fine settembre. Rispetto ed applausi per l’impegno organizzativo della Gsc Orazio Lorusso anche se resta il problema di una pesante concomitanza che, anche a causa della presenza della gara di Figline di Prato, costringerà tre organizzatori ad assistere ad altrettante competizioni con un elenco iscritti molto ridotto.
La regolamentazione del calendario della FCI. Il problema si ripropone puntualmente senza che la Struttura Tecnica riesca a porvi rimedio.
“Da parte nostra dispiace creare questa concomitanza che nuoce a tutti; anche in passato era accaduta la stessa cosa ma il maggior numero di squadre e atleti in attività ci aveva permesso di non crearci problemi a vicenda. Quest’anno, purtroppo, il gruppo è decisamente meno folto” spiega Pietro Stoppa, deus ex machina della Coppa Messapica. “La nostra è la corsa più a sud del calendario italiano, un patrimonio di passione e di amore per il ciclismo da salvaguardare: lo scorso anno con i Campionati Italiani anche noi abbiamo vissuto le stesse difficoltà con alcune squadre del nord che si sono rifiutate di venire in Puglia per giocarsi il tricolore. Quest’anno, non senza difficoltà e, purtroppo senza l’abbinamento con la Targa Crocifisso, siamo riusciti a riproporre la Coppa Messapica: quando abbiamo avuto la certezza di poter allestire la corsa, le date a nostra disposizione erano ormai molto ristrette e abbiamo dovuto convergere sul 23 settembre”.
In veneto, però, il Vc Bianchin non ci sta: “A questo punto mi chiedo che senso abbia iscrivere la nostra corsa al calendario nazionale con un anno di anticipo, pagare le relative tasse, se poi, nelle ultime settimane, chiunque può aggiungere la propria competizione senza che nessuno si preoccupi di tutelarci o, quantomeno, di avvisarci” sbotta Pizzolon. “La nostra, oltre ad essere una manifestazione storica, è una gara di livello nazionale mentre le altre due sono prove regionali, e proprio per questo dovrebbe essere tutelata dalla FCI: tutti sanno che, soprattutto a fine stagione, non è facile raccogliere al via 150 partenti. Noi ci siamo impegnati per raggiungere questo obiettivo, abbiamo chiesto maggiori risorse ai nostri partner e ci eravamo riusciti ma adesso che le squadre, specie quelle del centro-sud, ci chiedono di cancellare l’iscrizione per correre in una gara a loro più vicina non ci possiamo certo opporre. Non abbiamo nulla contro la Coppa Messapica ma ci aspettavamo un comportamento diverso dalla FCI che avrebbe dovuto consigliare una data differente a chi è arrivato dopo di noi”.
Una amara presa d’atto quella a cui sono stati costretti gli uomini del Vc Bianchin che rischia di mettere a repentaglio il futuro di un’altra classica competizione del calendario nazionale: “Quest’anno cercheremo di portare in porto l’organizzazione come meglio potremo ma per il 2019 dovremo fare una seria analisi della situazione anche insieme ai nostri sponsor: se l’interesse della FCI verso il Trofeo Bianchin è questo, è possibile che anche i nostri partner decidano di investire in altri sport in grado di assicurare una maggiore visibilità a livello nazionale”.
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