La sfortuna, le difficoltà di un ragazzo giovane legate al cambio di paese e di abitudini, e la gloria ritrovata in Italia. Il quasi ventunenne corridore danese Rasmus Byriel Iversen, dopo essere stato costretto a lasciare il proprio paese d’origine a causa della chiusura, per mancanza di sponsor, del team Giant Castelli per cui gareggiava, trova la forza per continuare a inseguire il suo sogno nel ciclismo con il team veronese General Store Bottoli del Presidente Diego Beghini e del Patron Angelo Bottoli, team che ha saputo accoglierlo nel migliore dei modi:
“Sono stato davvero bene con la Giant Castelli per cui quando hanno deciso di chiudere ero molto triste. Eravamo informati noi corridori che il team aveva difficoltà nel reperire sponsor per la successiva stagione; hanno fatto il possibile per poter continuare nell’attività anche se non è bastato. Quando il team ha chiuso avevo due possibilità: cominciare a lavorare mettendo il ciclismo in secondo piano, o andare in Italia e concentrarmi al 100% sul ciclismo. La General Store Bottoli mi propose un posto dove vivere con cibo, una bicicletta e qualsiasi altra cosa fosse necessaria come corridore e non. Ho accettato la loro proposta che mi ha dato la possibilità di allenarmi e gareggiare senza lo stress di una eventuale attività lavorativa, anche se ho dovuto affrontare un trasferimento che mi ha portato a lasciare famiglia e ragazza.”
Straordinario vincitore in questa stagione di ben otto gare, Iversen dimostra doti da passista che sa difendersi anche su percorsi selettivi:
“Non sono uno specifico tipo di corridore. Mi piacciono le gare in collina con salite non troppo lunghe, sono troppo pesante per le montagne e non ho neanche uno spunto veloce negli sprint, mentre le gare che offrono possibilità di fughe sono l’ideale per le mie caratteristiche.”
Tantissimi i successi ottenuti dal forte ragazzo danese, ma la vittoria più bella è stata la sua quinta affermazione stagionale conquistata in terra toscana, al Trofeo Learco Guerra di Badia Agnano:
“La mia vittoria più bella è stata a Badia Agnano, dove ho attaccato in prossimità della prima salita quando ancora mancavano 50 chilometri all’arrivo. Quando ho visto che lungo la discesa il mio margine di vantaggio era buono ho continuato nella mia azione fino alla seconda dura salita per poi giungere da solo al traguardo. Sono contento di aver vinto questa corsa perchè in precedenza l’avevano vinta Alexandr Riabuschenko e Davide Formolo, corridori veramente forti del world tour.”
Le sue straordinarie qualità lo portano così a realizzare il suo sogno, quello di diventare professionista dal prossimo anno con il team belga world tour Lotto Soudal:
“Diventare professionista con la Lotto Soudal è la cosa più bella che è capitata finora nella mia vita. Sono estremamente orgoglioso di questo ed è il più grande sogno che si è trasformato in realtà. Sono in debito con l’Italia!”
Professionismo con il quale ha già avuto qualche esperienza…
“Ho già avuto qualche esperienza con le gare dei professionisti; ho partecipato a diverse gare di classificazione 2.1 e al giro di Danimarca (2.HC) ma adesso andrò a correre con gare di altro livello e spero di continuare a migliorarmi”.
Gare di altro livello che spera, un giorno, di poterle vincere:
“Mi piacerebbe vincere il Giro delle Fiandre, la Parigi Roubaix o Strade Bianche. Ma ci sono anni di duro lavoro prima di arrivare a realizzare questi traguardi.”
E ancora pensando all’Italia e ai suoi compagni di squadra afferma:
“I miei compagni di squadra sono realmente talentuosi. Il mio consiglio per loro è: lavora duro e credi in te stesso! Loro pensano che il talento sia basato sulla fortuna, ma io credo di avere dimostrato a loro che il duro lavoro paga. Mi hanno aiutato molto quando ho provato solitudine e tristezza, e io ho dato molto del mio tempo alle loro famiglie e quando sono stato nelle loro case mi hanno fatto sentire come fossi a casa mia. Voglio ringraziare tutti per avermi aiutato.”
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