Fci 1 – Brenner 0. Si può riassumere così la sentenza emessa quest’oggi dal Giudice Sportivo Nazionale, l’Avv. Pasquale De Palma, che ha dato ragione ai presidenti di giuria di Faè di Oderzo (Tv) e Gorizia che non hanno consentito al ragazzo tedesco tesserato per la Autozai Contri Omap di prendere il via nelle due prove internazionali del calendario ciclocross.
Secondo il GSN a mancare negli incartamenti di Marco Brenner era il modulo per la dichiarazione di osservanza delle norme FCI e in materia di tutela della salute, con il necessario rilascio del visto d’uso da parte della FCI. Senza questa autorizzazione, dunque, l’atleta tedesco non ha potuto e non potrà gareggiare nelle gare internazionali, nazionali e regionali sul territorio italiano.
A nulla varrebbero dunque i richiami alla doppia nazionalità del ragazzo anche se a dichiararlo non è stata la 2^ sezione del Tribunale Federale ma il Giudice Sportivo Nazionale che è competente esclusivamente sulle questioni connesse allo svolgimento delle gare e non in tema di tesseramenti (di competenza del Tribunale Federale).
“Il Giudice Sportivo Nazionale, adito con il nostro ricorso, ha precisato come la doppia cittadinanza (italiana e tedesca) del corridore Marco Brenner non sia di per sé un criterio risolutivo per la qualifica di un atleta come straniero, rilevando sul punto, a parere del giudicante, il criterio della residenza dell’atleta e del tesseramento presso una Federazione straniera” ha commentato il presidente della Autozai Contri Omap, Enrico Mantovanelli. “Al di là di questo punto della decisione, rispetto al quale abbiamo una diversa visione, che resta per noi fondamentale, è stata indicata la procedura di riferimento per consentire all’atleta di partecipare alle gare sul territorio nazionale con il nostro Club. Valuteremo nei prossimi giorni le strategie più opportune, tra cui l’eventuale presentazione di un reclamo alla Corte Sportiva d’Appello” ha concluso il numero uno della società della Val d’Illasi.
La società scaligera ha ora a disposizione 7 giorni per presentare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello sempre che non decida di percorrere una strada diversa che potrebbe portare direttamente alla Commissione UCI o, in alternativa, alle stanze del Tribunale Federale della FCI con l’obiettivo di investire della questione gli organi di giustizia del Coni. Intanto, per Marco Brenner prosegue la preparazione invernale con i suoi nuovi compagni di squadra in attesa che si arrivi ad una soluzione.
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