Si sono svolti quest’oggi presso il Salone d’Onore del Coni gli stati generali dello sport che hanno aperto la discussione all’interno del mondo sportivo, ma, soprattutto, hanno sancito la pace tra il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
PACE FATTA – Dopo mesi di battaglia sulla riforma dello sport, il presidente Malagò ha riferito: “Non ero ottimista quando è arrivato questo provvedimento, lo sono invece oggi perchè gli impegni presi dal Governo sono importanti”.
Gli ha fatto eco Giorgetti nel tentativo di tranquillizzare la platea del Coni: “E’ una riforma non perfetta ma buona. Bisogna interrogarsi sul futuro dello sport, affrontare la globalizzazione. E’ arrivato il momento di pensare non solo all’aspetto agonistico dello sport ma anche ai suoi risvolti salutistici per l’intera società.”
Pace fatta, dunque. Con queste premesse può partire il lungo iter di proposta e approvazione del mondo dello sport italiano anche se a bloccare i lavori c’è stato un fuori programma che ha avuto come protagonista il cicloamatore reatino Cristian Bianchetti.
IL FUORIPROGRAMMA – L’atleta in passato squalificato per doping e quindi ritenuto “non etico” dalla FCI si è preso la scena subito dopo l’intervento di Malagò per chiedere al presidente del Coni di intervenire in suo favore: “La FCI mi discrimina… sono mesi che chiedo di essere tesserato ma questo mi viene negato. Le ho scritto sig. Malagò e non ho mai avuto risposta, prenda in considerazione la mia richiesta dal momento che sono discriminato dalla FCI” ha spiegato a gran voce Bianchetti.
Immediata la reazione della FCI che con un comunicato stampa si è scusata con l’intero mondo dello sport per lo spiacevole fuori programma: “Intendo porre le scuse a nome di tutto il movimento ciclistico e voglio sottolineare con forza che il ciclismo è stanco di dover continuare a sopportare che persone squalificate per doping insistano a frequentare il mondo amatoriale e sportivo in generale, imponendo inoltre la propria presenza anche in contesti istituzionali come l’appuntamento di oggi. Il ciclismo ha cambiato pagina” ha dichiarato il presidente Renato Di Rocco. “E’ sano ed è uno degli sport più controllati al mondo e non ha nessun interesse a modificare il proprio percorso di una disciplina seria e praticata da atleti modello ed altamente qualificati. Il nostro sport ha già pagato enormemente in termini di immagine e credibilità per colpa di pochissimi soggetti che non vogliono rispettare e sottostare alle regole. In questo momento la bicicletta rappresenta il benessere fisico, il futuro sostenibile, attraverso una mobilità consapevole, e la possibilità di godere appieno delle bellezze artistiche e paesaggistiche che il nostro Paese possiede.”
[banner]G-andrea[/banner]