Si è aperto con l’intervento del fotografo professionista Riccardo Scanferla il 47° Convegno Tecnico dei Giudici di Gara del Veneto: una occasione che ha permesso alla commissione regionale dei giudici di gara capitanata dal presidente Sandro Checchin di fare chiarezza su uno dei temi più caldi che interessano da vicino non solo la categoria dei giudici ma l’interno mondo delle due ruote.
Quante volte, infatti, soprattutto nelle categorie giovanili, capita che una foto o un video fatto con il cellulare sembrano legittimare i genitori a promuovere proteste o reclami nei confronti dell’ordine d’arrivo stilato dai giudici in servizio? Troppe secondo la commissione veneta dei giudici di gara che per questo ha inteso fare chiarezza.
“L’unica attrezzatura in grado di assegnare le posizioni d’arrivo è il fotofinish professionale. Tutti gli altri sono strumenti utili a ricostruire la situazione o a leggere i numeri dorsali ma non per determinare con certezza chi ha tagliato per primo la linea del traguardo” ha spiegato Riccardo Scanferla sottoponendo alla folta platea dell’Hotel Fior di Castelfranco Veneto alcuni esempi pratici. “La proverbiale “pellicola” è uno strumento obsoleto e superato che porta con sè un’alta percentuale di imprecisione. Il fotofinish attualmente più affidabile è quello elettronico che garantisce una maggior precisione e che può arrivare sino a 30.000 fotogrammi al secondo” ha proseguito Scanferla illustrando i dettagli tecnici dei fotofinish moderni.
“Il fotofinish ci aiuta ad individuare le posizioni. Quando il fotofinish non è presente è comunque il giudice ad avere l’ultima parola sull’ordine d’arrivo. Una foto o un video può aiutare ma non sostituisce mai il fotofinish e, soprattutto, l’occhio del giudice” ha aggiunto Sandro Checchin.
“Detto questo dobbiamo ricordarci che comunque l’uomo può compiere degli errori, di questo ne siamo consapevoli e per questo cerchiamo di preparare al meglio i nostri giudici d’arrivo. Ma, detto questo, dobbiamo far capire al pubblico, ai genitori e ai direttori sportivi che una foto con il cellulare non può ricostruire con certezza la verità dei fatti perchè gli effetti e le distorsioni possibili della visuale sono molte” ha concluso Checchin.
Un approfondimento, quello proposto da Riccardo Scanferla, che ha permesso anche di sensibilizzare gli organizzatori sull’opportunità di adottare l’utilizzo di un fotofinish elettronico professionale per garantire la piena riuscita della propria competizione. “Al riguardo sono tre gli accorgimenti da adottare: il primo riguarda l’utilizzo di numeri dorsali che non riflettano la luce, escludendo quelli di plastica lucida e verificare puntualmente il corretto posizionamento sul dorso dell’atleta. Il secondo è verificare con puntualità il corretto posizionamento del palco del fotofinish sul traguardo per garantire che l’ottica del fotofinish possa operare efficacemente. Il terzo è munirsi di un operatore dotato di apposita apparecchiatura fotofinish professionale che non può essere una telecamera o una semplice macchina fotografica. Di tutto questo auspichiamo che la FCI si faccia promotrice ricordando l’importanza della certezza nello stilare l’ordine d’arrivo: una gara con un ordine d’arrivo impreciso o che richiede ore per essere decifrato è, purtroppo, una gara falsata e rovinata.”
Ora si attende un giro di vite sull’utilizzo delle strumentazioni meno adeguate nelle prove giovanili. Gare con ordine d’arrivo più certo e chiaro in territorio veneto, dunque, maggior serenità dopo il traguardo e vita breve per i furbetti dell’iphone.
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