Ordine d’arrivo:
1° Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) 4h16’44”
2° Miguel Angel Lopez (Astana)
3° Richard Carapaz (Movistar)
4° Daniel Felipe Martinez (EFEducation First)
5° Ivan Ramiro Sosa (Sky) a 6”
6° Bob Jungles (Deceuninck Quick Step) a 42”
7° Rigoberto Uran (EF Education First)
8° Alejandro Osorio (Nippo Vini Fantini)
9° Nairo Quintana (Movistar)
10° Egan Bernal (Sky)
Classifica generale:
1° Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step)
2° Daniel Felipe Martinez (EFEducation First) a 8”
3° Miguel Angel Lopez (Astana) a 23”
4° Ivan Ramiro Sosa (Sky) a 29”
5° Bob Jungles (Deceuninck Quick Step) a 53”
6° Richard Carapaz (Movistar) a 55”
7° Rigoberto Uran (EF Education First) a 57”
8° Lawson Craddock (EF Education First)
9° Egan Bernal (Nippo Vini Fantini) a 1’05”
10° Oscar Sevilla (Medellin) a 1’27”
La quinta tappa del Tour Colombia ha mantenuto le promesse della vigilia quanto a spettacolo. Più che una battaglia fra team si è assistito ad una battagli fra corridori colombiani, ma alla fine a trionfare sul traguardo di La Union è stato uno stratosferico Julien Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) grazie ad una perfetta condotta di gara.
La tappa, La Union – La Union, che misurava 177,2 chilometri su un percorso veramente caratteristico e suggestivo dal punto di vista paesaggistico, dal punto di vista altimetrico invece presentava due GPM, l’Alto Nano posto a quota 2348 m., salita di terza categoria già affrontata nel corso della terza tappa, e l’Alto La Union a 2532 m. classificato di seconda categoria.
La gara è stata combattuta sin dai primi chilometri, tanto che il gruppo si frazionava in diversi tronconi e si registravano già pesanti ritardi sin dalle prime battute di gara.
Evadevano dal gruppo poco dopo il via Ivan Sosa (Sky), Willer Anacona e Richard Carapaz (Movistar), Daniel Martinez (EF Education First), Julien Alaphilippe (Deceuninck Quick Step), Rodrigo Contreras e Davide Villella (Astana), Oscar Sevilla e Edward Beltrán (Team Medellin), Oscar Quiroz (Coldeportes Bici Strongma), Juan Pablo Suárez (GW Shimano), Brayan Vergara (Orgullo Paisa), Alexis Camacho (Coldeportes Zenu), Jorge Castiblanco (Team Illuminate), Alvaro Duarte e Sebastián Castano (Selezione Colombia).
La fuga prendeva il largo, e al chilometro 88 Nairo Quintana (Movistar) e Luis Angel Lopez (Astana) andavano a perdere 2’45” e Chris Froome (Sky) 5′ dal comando della corsa.
Al chilometro 120 la fuga si riduceva a dodici unità. Perdevano infatti contatto Villella, Castano e Vergara mentre Daniel Martinez diventava leader virtuale della corsa.
Mentre dietro ai fuggitivi il team Sky faceva il forcing con Egan Bernal, Jhonnatan Narvaez e Sebastian Henao, davanti uno scatenato Ivan Sosa cercava prima di andarsene in compagnia di Julien Alaphilippe poi di Daniel Martinez. Al termine della salita di Alto de La Union si formava un quintetto formato da Sosa, Martinez, Alaphilippe, Carapaz e Lopez, riuscito a rientrare sulla testa della corsa negli ultimi chilometri. Allo sprint Alaphilippe aveva la meglio su Lopez e Carapaz, andando così a cogliere non solo il successo di tappa ma anche la meritata maglia arancione di leader della corsa.
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