Un marchigiano vince il campionato italiano juniores grazie al supporto di un atleta lombardo. Il titolo va alle Marche, ma a far festa è la Lombardia. La storia si ripete, proprio come accadde due anni fa per il toscano Acco e il ligure Manfredi, anche a Città di Castello a festeggiare è stato il marchigiano Garofoli con l’aiuto del lombardo Piccolo.
E’ evidente che il legame tra i ragazzi juniores va ben oltre i confini regionali e si tinge soprattutto dei colori delle diverse formazioni di appartenenza. Una lealtà alla squadra che merita il segno più, così come l’apertura mentale di questi giovani atleti che sanno andare oltre gli inutili campanilismi di un sistema di potentati ormai obsoleto e in chiara decadenza.
Il segno meno ancora una volta va a quei vincoli regionali mantenuti dalla FCI che si vorrebbe far valere solo in occasione dei campionati italiani. Vedendo le immagini di Città di Castello viene da chiedersi che senso abbia vestire per un solo giorno la maglia della propria regione se poi, a contare davvero, sono i pantaloncini dei singoli team.
Perchè in una categoria internazionale come quella degli juniores la FCI si ispira ancora ad un’Italia Medievale fatta di regni e principati?
La risposta l’hanno data ancora una volta sulla strada, in maniera forte e chiara, gli atleti: il futuro sono questi ragazzi, non certo chi guarda al proprio vecchio orticello.
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